De Pascale, 'il Sud paga due volte la mobilità sanitaria'
'Faremo accordi con le Regioni per co-governare i flussi'
Le Regioni del Sud sono doppiamente penalizzate dalla mobilità sanitaria: "lo pagano due volte, perché devono garantire i servizi sul territorio e poi rimborsare anche noi". Lo dice Michele de Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna che nei giorni scorsi ha sollevato la questione dell'aumento delle persone del sud Italia che scelgono le regioni del nord per curarsi e che intervenendo a Restart su Raitre ha annunciato che l'Emilia-Romagna ha intenzione di lavorare a una serie di accordi con le Regioni del Sud, a partire dalla Calabria. "Noi - dice de Pascale - abbiamo superato di poco la Lombardia, che però ha il doppio degli abitanti dell'Emilia-Romagna. C'è un trend di crescita molto forte che riguarda non solo le alte specialità, ma anche per prestazioni di bassa complessità. Per l'Emilia-Romagna c'è un costo di 12 milioni, una cifra non insostenibile, ma non è un guadagno come qualcuno ha detto. Ma più che un problema di soldi è un problema di organizzazione, anche perché noi abbiamo un modello territoriale, non solo ospedale-centrico. I nostri servizi di eccellenza sono servizi del paese non dell'Emilia-Romagna, non possiamo mettere un filtro, anche perché noi siamo la regione del tricolore, ma vogliamo aiutare le regioni del sud a strutturare i servizi, non è atto di egoismo territoriale. Firmeremo, ad esempio, un accordo con la Calabria per cercare di co-governare questi flussi e intervenire dove sono impropri".
H.Gustafsson--StDgbl